Anche questo granchio,
come il granchio corridore (Pachygrapsus marmoratus),
si può facilmente incontrare lungo le coste rocciose basse. Il Favollo (Eriphia verrucosa) è un granchio molto
robusto e forte. Ha il carapace ovaliforme che si restringe nella parte
posteriore. Nella parte anteriore e ai lati si trovano delle dentature. Gli
occhi, peduncolati, sono distanziati. Come tutti i granchi è provvisto di 10
arti. Il paio anteriore, le chele, sono strutture molto robuste e hanno la
funzione principale di catturare il cibo e di portarlo alla bocca. Sono asimmetriche
e quindi una è sempre più sviluppata dell’altra. Sul lato esterno e dorsalmente
ad esse sono presenti dei tubercoli. Le dita delle chele sono piuttosto
appuntite e presentano delle grossolane dentellature. Si presentano di colore
bruno o nero con le estremità bianche. Gli altri arti hanno funzione
locomotoria. Le loro parti terminali sono a cuneo molto appuntito. Soprattutto
a livello degli arti locomotori sono presenti delle setole. Proprio per tale
caratteristica, in alcune località, il granchio è volgarmente noto come
“granchio peloso” o “pelosa”. Il colore generale del corpo, dorsalmente, varia
dal bruno al nerastro. Nella regione ventrale, invece, il colore è chiaro e si
presenta generalmente e prevalentemente bianco-giallognolo. Il lato interno
delle chele presenta dei tratti arancione. In corrispondenza delle due giunture
di ogni chela possono essere presenti delle sfumature azzurre o celestine.
Sulla superficie del corpo dell’animale possono vivere alcuni balani. Può
essere parassitato da un altro crostaceo altamente modificato che conduce vita
da parassita, appartenente al genere Sacculina.
Il Favollo ha attività prevalentemente notturna, ma non è per nulla raro
incontrarlo durante il giorno, in zone emerse o sotto la superficie a bassissime
profondità, fino ad una profondità massima che può superare i 10 metri. Il suo
habitat prediletto è quello roccioso, delle pozze di marea e di acque basse,
dove è sicuramente più facile osservalo semplicemente passeggiando sulla riva o
durante le nostre attività subacquee. Quando non è in esplorazione vive
rintanato in fessure, sotto a massi o dentro le buche. È una specie diffidente
e quando incontra l’uomo tende a fuggire. Solo quando si sente messo alle
strette, senza alcuna via di fuga, allora diventa aggressivo e si mette in
posizione di difesa, alzando il corpo quasi perpendicolarmente al substrato e
tenendo pronte a scattare le poderose chele. Un grosso esemplare può fare
certamente male anche ad un uomo. In alcuni grossi esemplari la larghezza del
carapace supera i 10 cm. Si nutre prevalentemente di organismi morti che trova
nel suo ambiente, ma è anche in grado di catturarne di vivi. Il sesso si può
distinguere facilmente. Se si osserva l’animale nella sua parte inferiore e il
suo addome è stretto e lungo allora sarà un maschio, mentre la femmina ha un
addome ampio e tondeggiante, adatto a contenere e trasportare le uova. Quando
presenti, queste, sono visibili come una massa brunastra sotto al corpo
dell’animale. Uno dei suoi principali predatori è il Polpo (Octopus vulgaris). Generalmente non
appare tra i banchi del mercato del pesce, tuttavia le sue carni sono prelibate
e in alcune località è molto ricercato per aggiungerlo alla zuppa di pesce alla
quale dà un particolare sapore, assai apprezzato dai buongustai.
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che peso puo' raggiungere un esemplare piu' grande secondo voi ?
RispondiEliminaIo ne ho visto uno pescato da un amico a Taranto di 750 grammi
EliminaSe sei di Bari allora non ti puoi lamentare, ho 15 anni e adoro pescare pelose, la mia più grande è di 200 grammi.
RispondiEliminaQuanto vivono?
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