Appartenente, assieme al polpo, ai calamari e ai totani, ai Molluschi Cefalopodi, la Seppia (Sepia officinalis) è un mollusco maestro nel mimetizzarsi e confondersi con il fondale marino. Questa strategia viene utilizzata dall'animale non solo per nascondersi dai predatori, ma anche per tendere agguati alle sue prede, che consistono principalmente in granchi, piccoli pesci e alcuni molluschi. Presenta il corpo ovale e schiacciato ed è internamente sostenuto dal caratteristico "osso di seppia" (conchiglia interna). Il capo è dotato di 8 braccia e due lunghi tentacoli, tra i quali si trova la bocca a becco di pappagallo. Si può spostare lentamente, nuotando dolcemente a mezz'acqua, grazie al movimento ondulatorio delle sue "alette" laterali oppure può utilizzare la propulsione a getto del suo sifone per dileguarsi rapidamente, magari dopo aver spruzzato un bel po' di nero. Grazie alle sue eccezionali capacità mimetiche, questo animale è in grado di cambiare colore in pochissimi istanti, in funzione dell'ambiente in cui si trova. La variazione e la regolazione della colorazione è dovuta a particolari cellule contenenti pigmenti, dette cromatofori, che sono sotto al controllo del sistema nervoso. In alcune specie, durante la riproduzione, il maschio è in grado di "camuffarsi" assumendo il colore e le sembianze della femmina in modo da confondere gli altri maschi e da riuscire ad accoppiarsi indisturbato con la vera femmina. Il suo habitat è costituito dalla zona costiera che presenta fondale sabbioso o melmoso, spesso misto a ciottoli o a praterie di fanerogame marine. Se minacciata, è in grado di spruzzare un getto d' inchiostro per confondere il suo aggressore. Il suo nero, inoltre, a differenza di quello del Polpo e di altri Cefalopodi, viene utilizzato per condire saporiti piatti a base di "nero di seppia", appunto. Può raggiungere eccezionalmente dimensioni di 90 cm, ma la media è ben al di sotto di questo valore. Molto importante per la pesca, questa specie viene insidiata principalmente con reti a strascico, nasse e reti da posta.
In foto una Seppia (Sepia officinalis) perfettamente mimetizzata con il fondale sabbioso. Da notare che il suo camuffamento non è limitato al colore, che diviene uguale a quello dell'ambiente circostante, riproducendo persino le alghe. La Seppia è infatti anche in grado di corrugare la superficie corporea, facendole assumere una forma simile a quella di alcuni tratti dell'ambiente attorno a lei, in questo caso a piccole alghe.
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