Il ritrovamento del fossile di questo pesce, datato 375 milioni di anni fa (tardo Devoniano), ha suscitato un grandissimo scalpore poiché tale scoperta colma un anello mancante nella catena evolutiva della vita, esattamente l'anello che segna il passaggio dalla vita acquatica alla vita sulla terraferma. Il nome che gli è stato attribuito, Tiktaalik, vuol dire "grande pesce di acque poco profonde". Il fossile è stato rinvenuto tra le rocce delle isole Ellesmere (Canada). Questo particolare organismo è una forma transitoria tra un pesce e un anfibio e da alcuni è stato definito il "pesce con le mani" in quanto, per la prima volta, si riscontrano nei pesci articolazioni in grado di permettere una vita sulla terraferma. L'anatomia esterna del corpo è paragonabile a quella di un coccodrillo odierno, con un teschio piatto e gli occhi posti sulla sommità della testa. Le mascelle si presentano provviste di denti ben sviluppati ed affilati, adatti alla cattura di prede, come altri pesci. Questi animali potevano abbondantemente superare la lunghezza di 2 metri. Nonostante, come i pesci odierni, fosse dotato di scaglie e branchie, il Tiktaalik possedeva una cassa toracica più robusta rispetto a quella di altri pesci. Le costole sono simili a quelle dei primi tetrapodi.
In foto una ricostruzione di questo nostro lontanissimo parente, il Tiktaalik (Tiktaalik roseae).
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