domenica 24 ottobre 2010

Due specie di Grongo


Il grongo è un pesce dall’aspetto anguilliforme che, a differenza della maggior parte degli altri pesci, presenta un corpo nudo,privo di scaglie e ricoperto da uno strato mucoso. Altra peculiarità di questi pesci è l’assenza delle pinne ventrali ed il fatto che la lunghissima dorsale e l’anale risultano fuse in un'unica pinna che si estende quindi dalla parte dorsale e dalla parte ventrale dell’animale fino all’estremità terminale. Come la Murena (Muraena helena) e l’Anguilla (Anguilla anguilla), il sangue di questi pesci è tossico poiché contiene una tossina di natura proteica che, tuttavia, quando sottoposta al calore perde totalmente la sua attività. I rischi di intossicazione sono quindi inesistenti in quanto nessuno credo mangi questo tipo di pesci crudi; l’unico potenziale rischio potrebbe insorgere quando, se feriti, maneggiando l’animale potremmo entrare in contatto con il suo sangue, per cui meglio fare in tutti i casi attenzione.
Il più conosciuto è senza dubbio il Grongo (Conger conger) in quanto anche per chi non avesse la possibilità di vederlo nel suo ambiente, lo si vede spesso in tv, nei documentari, dove volentieri lo si osserva condividere la tana con la murena. Raggiunge dimensioni davvero ragguardevoli, si parla di parecchie decine di chilogrammi distribuiti in un corpo che può superare talvolta abbondantemente i due metri. Questo pesce ama vivere in anfratti, dove trova riparo e da dove esce allo scoperto per andare a caccia solitamente soltanto di notte. È un vorace predatore. Nel Surf Casting, nonostante non sia una preda ambita, può dare belle soddisfazioni a causa delle grosse dimensioni che può raggiungere ed alla resistenza che oppone durante il recupero. Il periodo migliore per tentarne la cattura è quello invernale. Si utilizzano come esche molluschi (pezzi di seppia, calamari, polpi) o pesci vari (solitamente sarda, acciughe, ecc…) che vanno innescate in grossi bocconi, in quanto di certo un grosso grongo non disdegnerà una grossa esca, anzi, spesso anche piccoli esemplari abboccano alle grosse esche senza problemi. Il diametro della lenza sarà ovviamente considerevole (talvolta si usa il cavetto in acciaio) e l’amo robusto e preferibilmente a gambo lungo. La bocca è relativamente grande e le mascelle posseggono diverse file di denti taglienti.
Altra specie che può interessare (fastidiosamente) il pescatore da spiaggia nelle battute notturne è il Grongo delle Baleari (Ariosoma balearicum) poiché non ha alcun interesse dal punto di vista sportivo, ne tanto meno commerciale poiché date le modeste dimensioni non è tanto appetibile. Spesso lo si trova abboccato agli ami di pescatori notturni innescati con anellidi vari, facendo perdere inutilmente tempo e spesso rovinando i terminali con complicati grovigli. Presenta caratteristiche morfologiche simili al grongo (Conger conger), ma a differenza di quest’ultimo vive su fondi sabbiosi o fangosi. Ovviamente, una volta che ormai è stato preso all’amo e tirato a riva, si dovrebbe cercare di liberarlo dall’amo senza danneggiarlo mortalmente e ridarlo al mare (penso proprio che non si farà più vivo sulla nostra esca, quanto meno per quella notte).

In foto si possono osservare le due specie: a sinistra il grongo delle Baleari (Ariosoma balearicum) e a destra il grongo (Conger conger).

martedì 12 ottobre 2010

Orata



Come la nostra Spigola, anche l'Orata (Sparus aurata) è una specie di notevolissimo interesse per l'acquacoltura in quanto anch'essa presenta un accrescimento molto rapido, motivo per cui assieme alla Spigola sono le specie ittiche più allevate e sicuramente anche tra le più note (quanto meno a livello gastronomico). Per chi pratica alcune tecniche di pesca, prima fra tutte il Surf Casting, risulta ben nota e soprattutto molto ambita. Vedremo che questo sparide (l'Orata appartiene alla famiglia degli Sparidi così come anche, per citare i più noti, il dentice, le diverse specie di saraghi, la mormora, la boga, il pagello, l'occhiata ecc...) è anch'esso in grado di vivere normalmente in acque salmastre.

Nome scientifico: Sparus aurata, Linneo 1758

Nome inglese: gilthead seabream

Caratteristiche morfologiche: corpo alto, abbastanza robusto e di forma ovalare. Unica pinna dorsale. Le pettorali sono sottili e non molto sviluppate. La bocca è relativamente piccola ed è armata di possenti mascelle formate da robusti denti caniniformi seguiti da poche file di denti molariformi con l'estremità arrotondata. In casi eccezionali può superare i 9 Kg di peso ed i 65 cm di lunghezza; tuttavia le taglie più comuni sono molto inferiori: dai pochi etti a 2 Kg circa.

Colorazione: il nome scientifico deriva proprio dalla fascia dorata che questo animale presenta tra gli occhi, che è molto ben visibile quando l'animale è ancora in vita. Nella parte terminale superiore dell'opercolo presenta, invece, una macchia nera. Il colore del corpo si può considerare quasi uniformemente grigiastro metallico, più scuro sul dorso fino a diventare bianco nella parte ventrale dell'animale.

Habitat ed abitudini: E' un pesce che si mantiene generalmente vicino alla fascia costiera, su fondali sabbiosi e misti o in prossimità di fiumi. Ha comportamento gregario da giovane, mentre da adulto vive in piccoli gruppi o solitario. Questa specie è ermafrodita e precisamente proterandrica, ovvero nasce maschio e accrescendosi diviene femmina; quindi tutti gli individui di taglia sono di sesso femminile. Non è un forte nuotatore, tuttavia è dotato di una certa potenza. Si nutre principalmente di molluschi bivalvi (come cozze, vongole, telline, ecc..) e di crostacei riuscendo ad avere la meglio, grazie alla potente dentatura, sui gusci dei molluschi e sul carapace dei granchi. Molto diffusa in tutta Italia.

Metodi di pesca: nella pesca professionale viene generalmente insidiata con reti da posta assieme ad altre specie d' interesse. Per il pescatore sportivo, esistono vari modi per tentare di insidiarla: Surf Casting, bolognese, pesca a fondo, pesca subacquea ecc...

Commestibilità: le carni sono pregiate ed apprezzate un pò dappertutto.

Note: quando riesce ad entrare in allevamenti di cozze è in grado di arrecare seri danni agli allevatori.



sabato 9 ottobre 2010

La Spigola


Rappresenta sicuramente la preda più ambita per la pesca dalla spiaggia (Surf Casting), la Spigola o Branzino è un pesce tra i più noti anche per chi di mare non se ne intende molto ed assieme all' Orata (Sparus aurata) è la specie ittica più allevata in Italia.

Nome scientifico: Dicentrarchus labrax, Linneo 1758

Nome inglese: European seabass

Caratteristiche morfologiche: presenta una bocca piuttosto ampia con mascella lievemente prominente. Nell'opercolo sono presenti due spine. Le dorsali, che non anch'esse in numero di due, sono poco distanziate tra loro. Il corpo è abbastanza allungato e solo leggermente compresso ai lati. Può talvolta superare i 10 Kg di peso ed il metro di lunghezza.

Colorazione: la colorazione può variare in modo abbastanza marcato da una località all'altra in base alle caratteristiche ambientali presenti; tuttavia si presenta generalmente grigio - giallastra con riflessi metallici, più scura dorsalmente e chiara sul ventre. Allo stadio giovanile questa specie reca ai fianchi delle macchie scure e ciò potrebbe portare a confusione con la congenere Spigola macchiata (Dicentrarchus punctatus).

Habitat ed abitudini: specie gregaria nei primissimi anni di vita, tende ad isolarsi man mano che giunge allo stadio adulto. E' una specie marina, ma è in grado di introdursi senza problemi in acque salmastre come le foci dei fiumi o le lagune costiere, zone in cui i valori salini possono risultare estremamente bassi ed a cui la maggior parte delle specie marine non riescono ad adattarvisi. Pesce dalle abitudini predatorie si ciba di piccoli pesci (latterini, cefali, piccole anguille, ghiozzi ecc...) e di crostacei come gamberetti.

Metodi di pesca: preda che rappresenta il top per il Surf Casting è anche molto ambita da chi pratica pesca in apnea, spinning, pesca dai moli, pesca con bolognese e traina sotto costa. Spesso per pescarla, le esche vengono utilizzate vive in quanto stimolano molto l'istinto predatorio del pesce. Raramente rimane intrappolata nelle reti dei pescatori, soprattutto con acque limpide e calme.

Commestibilità: carni molto pregiate, apprezzate ovunque in Italia.

Note: per alcune somiglianze, anche comportamentali, la specie delle spigole veniva in precedenza assegnata come facente parte della famiglia Serranidi, cui appartengono attualmente invece le cernie ed altri pesci ad esse affini. La spigola attualmente viene attribuita alla famiglia dei Moronidi ed assieme alla Spigola macchiata (Dicentrarchus punctatus) ne sono le uniche rappresentanti nei nostri mari.