Specie pelagica di dimensioni medio piccole appartenente alla famiglia degli Scombridi. Spesso si sposta in banchi costituiti da un elevato numero di individui che solitamente sono, grosso modo, della stessa taglia. Compie ampie migrazioni, allontanandosi molto dalla costa, ma in determinati periodi dell’anno (variabili da una regione all’altra) si avvicina al litorale. È molto diffusa in tutti i nostri mari.
Nome scientifico: Sarda sarda, Bloch 1793
Nome inglese: Atlantic bonito
Caratteristiche morfologiche: corpo idrodinamico, affusolato e a sezione leggermente ovale. Bocca ampia e munita di denti aguzzi e ricurvi. Prima dorsale piuttosto ampia. Potente coda lunata. Nel peduncolo caudale sono presenti delle carene piuttosto sviluppate. La pinna anale è morfologicamente molto simile alla seconda pinna dorsale. Nella parte posteriore dell’animale sono ben visibili diverse pinnulle nella parte dorsale e ventrale. Linea laterale ben evidente. Eccezionalmente supera i 10 Kg di peso.
Colorazione: segno caratteristico della specie sono alcune striature oblique presenti nella regione dorsale più scura. Il dorso è blu – azzurro, mentre il ventre è bianco – argenteo.
Habitat ed abitudini: pesce pelagico e gregario. In base alla stagione può vivere sia al largo che nei tratti più prossimi alla costa. Rientrano nella sua abituale dieta la sardina, l’alaccia e l’acciuga.
Metodi di pesca: nella pesca professionale viene principalmente catturato con apposite reti di tipo derivante e con palamiti di superficie. Gli sportivi lo pescano a traina, con artificiali o con il vivo.
Commestibilità: ha carni molto buone e saporite, ma non ugualmente apprezzate in tutte le località.
In questa foto un esemplare di quasi 2,5 Kg catturato nel siracusano nel Novembre 2010 a traina utilizzando il noto artificiale Rapala testa rossa.
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