Pesce bentonico tipico di fondi sabbiosi, la Sogliola (Solea solea) è piuttosto diffusa lungo tutte le nostre coste. Il corpo si presenta con profilo allungato ed ovaliforme. La pinna dorsale si estende per quasi l’intera lunghezza del corpo dell’animale, andando dalla regione leggermente anteriore all’occhio dorsale fino all’inizio della pinna caudale. L’anale è anch’essa molto estesa, ma più corta rispetto alla dorsale. Le pettorali sono poco sviluppate. Entrambi gli occhi, nell’esemplare completamente sviluppato, sono posti sul lato destro del corpo. Sogliole e simili, infatti, subiscono durante lo sviluppo una fase di profonde modificazioni della loro anatomia interna ed esterna, tra cui, appunto, la migrazione di un occhio sul lato opposto, rendendo, quindi, un lato cieco. Gli occhi non sono allineati, quello in posizione dorsale è posto più anteriormente. La bocca, relativamente piccola ed incisa a curva, possiede piccolissimi denti. Al tatto, il corpo dell’animale è ruvido per la presenza di piccole squame dotate di spine. La colorazione è piuttosto uniforme, generalmente color giallo sabbia con piccole macchie irregolari più scure, che possono essere molto o poco evidenti. Nella pettorale è solitamente presente una piccola macchietta nera. Il lato cieco è bianco latte. È un pesce che riesce a mimetizzarsi molto bene nel suo habitat, avendo un colore molto simile a quello del substrato sabbioso in cui vive; inoltre, nelle ore diurne, rimane solitamente nascosto sotto alla sabbia, lasciando emergere solo una piccola parte della regione cefalica e gli occhi. Se disturbata si allontana di scatto, per poi insabbiarsi rapidamente, a pochi metri dal punto iniziale. Specie piuttosto vorace, si nutre di piccoli invertebrati, quali policheti, alcuni piccoli crostacei e piccoli molluschi. Rimanendo in agguato sotto alla sabbia, sferra attacchi velocissimi alle malcapitate prede che vi si avvicinano, inconsapevolmente, troppo. Questa specie, essendo in grado di tollerare ampie variazioni di salinità, vive anche in acque salmastre. In Italia, viene attivamente pescata con vari attrezzi, alcuni dei quali specifici, come i rapidi e le sfogliare. Viene catturata anche con reti da posta fisse. Per chi pratica pesca sportiva dalla riva su fondi sabbiosi, come nel caso del surf casting, non è raro vederla abboccare alle lenze. Le carni, prive di spine, sono squisite, ottime per la frittura. Può superare i 35 cm di lunghezza per qualche etto di peso, ma solitamente la taglia è inferiore ai 30 cm.
L’esemplare in foto ha abboccato ad un lenza innescata con bibi (Sipunculus nudus). Misura 25 centimetri per 200 grammi di peso.
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