giovedì 20 ottobre 2011

Ricciola


Specie pelagica appartenente alla famiglia dei Carangidi. Raggiunge notevoli dimensioni, le più grandi di questa famiglia. Colorazione e morfologia variano con la crescita ed i giovani individui si presentano diversi dagli adulti; tuttavia, tali differenze non sono poi così pronunciate come quelle presenti in altre specie ittiche, tra i vari stadi di sviluppo di una stessa specie.

Nome scientifico: Seriola dumerili (Risso, 1810)

Nome inglese: Greater amberjack

Caratteristiche morfologiche: il corpo è piuttosto affusolato e schiacciato lateralmente, mentre i giovani individui presentano un profilo ovalare. La prima pinna dorsale è corta, mentre la seconda è piuttosto lunga e si estende per circa tutta la metà posteriore del corpo. L’anale è invece un po’ più corta della seconda dorsale. Le pettorali sono piccole e pure le ventrali. La pinna caudale, piuttosto sviluppata, presenta una caratteristica forma a mezzaluna. La pelle, liscia al tatto, è ricoperta da piccole scaglie. La bocca è armata di diverse file di piccoli denti appuntiti, presenti anche sulla lingua, sul vomere e sui palatini. La linea laterale è evidente. Questa specie, che ricordiamo la più grande della famiglia dei Carangidi, può superare i 2 metri di lunghezza per un peso di oltre 75 Kg.

Colorazione: La colorazione, nell’adulto, è più uniforme e si presenta grigio-argentea verdastra sul dorso e va man mano a schiarirsi fino alla regione ventrale. Lungo il corpo può essere presente una linea dorata, dai margini più o meno sfumati. Una regione scura può essere visibile nella zona tra gli occhi e in quella immediatamente dietro ad essi. I giovani esemplari hanno invece una colorazione più accesa, giallastro verdognola, più scura sul dorso e più chiara nel ventre. Da qui, il nome volgare in alcune località italiane di "limoncello".

Habitat ed abitudini: specie pelagica e gregaria. I giovani individui possono formare banchi numerosi, che si avvicinano alla costa nel periodo estivo e spesso si radunano sotto ai “canizzati”, calati dai pescatori per la pesca alla lampuga e ai pesci pilota. E’ un grande predatore e si nutre di piccoli pesci, come aguglie, cefali ecc.. Gli adulti tendono a spostarsi in piccoli gruppi o solitari, frequentando preferenzialmente secche e relitti, luoghi ottimi per la caccia ai piccoli pesci, ma possono avvicinarsi molto alla costa, allo stesso modo dei piccoli esemplari, in acque bassissime. 

Metodi di pesca: oltre ad avere un elevato valore commerciale e quindi essere di interesse per la pesca professionale (praticata con reti da posta fisse, da circuizione e derivanti) è una preda molto ambita dagli sportivi, soprattutto nella pesca in apnea e a traina sottocosta, dove viene insidiata spesso con esche vive (soprattutto i grossi esemplari). Può abboccare anche in alcune delle diverse tecniche di pesca dalla riva, come a spinning, con l’inglesina o a surf casting, ma generalmente, in questo caso, si tratta di giovani esemplari.

Commestibilità: è tra le specie più pregiate dei nostri mari, da alcuni viene appunto, per tale motivo, definita la “regina del mare”.

Note: nel siracusano viene chiamata anche con il nome di cavagnola (i giovani individui). La taglia minima di cattura consentita dalla legge è di 60 cm.

In foto, come si può notare dalla colorazione e dal corpo più alto, un giovane esemplare di Ricciola.

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