venerdì 25 giugno 2010

Calamaro gigante a Siracusa


In data 23/06/2010 è stato rinvenuto già morto sulla spiaggia di Pachino, in provincia di Siracusa, un grosso cefalopode della specie Thysanoteuthis rhombus. Il peso dell'esemplare è stato stimato sui 22 Kg per una lunghezza di 110 cm; si tratta di un esemplare adulto. Questo organismo, che vive nelle profondità marine, è comune nell'Oceano Atlantico ed è stato segnalato solo raramente nel Mediterraneo; tuttavia, pare che nel messinese alcuni pescatori lo catturino con una certa frequenza. Nell'Agosto del 2007 un altro esemplare è stato rinvenuto all'Elba, una femmina di 18 Kg di peso per 1,5 metri di lunghezza. Sebbene le segnalazioni non siano frequenti non si può parlare certamente di specie rara, ma, piuttosto, di "specie degli abissi".

In foto l'esemplare catturato sulla spiaggia di Pachino (SR)

I Piranha


Esistono in tutto 40 specie circa di Piranha, ma non tutte sono carnivore come si potrebbe pensare; molte specie, anzi, si nutrono di vegetali. Nessuna delle 40 specie può considerarsi di grossa taglia; infatti si tratta di pesci di piccole dimensioni e solo le specie più grosse raggiungono un massimo di mezzo metro circa. Il corpo di questi pesci si presenta compresso ai lati. Le scaglie sono generalmente piccole. I colori variano molto da specie a specie. La caratteristica sicuramente più nota di questi pesci è la bocca, armata di una fila di denti triangolari, simile ad una trappola per orsi. Con un solo morso sono in grado di tranciare nettamente un pezzo di carne grande quanto l'apertura della loro bocca. Questa specie vive in banchi generalmente molto numerosi, comprendenti qualche centinaio di esemplari. Sono in grado di percepire nell'acqua, anche se presente a concentrazioni bassissime, la presenza di sangue. Si nutrono di qualsiasi animale che cada in acqua, soprattutto se questo risulti essere già ferito e perda del sangue. In pochi secondi, un gruppo di questi piccoli pesci lo riduce all'osso. Dal punto di vista ecologico sono molto importanti in quanto rivestono il ruolo di "spazzini" dei fiumi, nutrendosi dei resti degli animali morti e in decomposizione. In alcuni casi hanno attaccato l'uomo e ancora più raramente l'incontro è risultato fatale. In Brasile, negli ultimi anni, il numero delle persone attaccate da Piranha (Serrasalmus spilopleura) è aumentato. Pare che tale avvenimento sia imputabile all'aumento delle temperature, alla siccità ed alla diminuzione delle loro normali prede. Diffusi soprattutto nel Rio delle Amazzoni, vengono allevati in acquario da molti acquariofili, adattandosi molto bene alla vita in vasca.

In foto un Piranha dal ventre rosso (Pygocentrus nattereri).

mercoledì 16 giugno 2010

Il Longimano


Specie di squalo molto aggressiva, presenta qualche somiglianza con lo squalo pinna bianca delle barriere coralline. Tuttavia, il Longimano (Carcharinus longimanus), presenta un corpo più robusto e raggiunge dimensioni di circa il doppio rispetto al più piccolo squalo di barriera. La pinna dorsale è molto ampia e larga con l'estremità smussata e bianca. Presenta delle pinne pettorali anch'esse ampie e piatte con le estremità bianche, carattere distintivo di questa specie. La pinna caudale possiede un lobo superiore lungo circa il doppio di quello inferiore. L'occhio è relativamente piccolo. La bocca si presenta armata di denti triangolari e seghettati, adatti ad azzannare qualsiasi tipo di preda. La sua dieta è molto varia, da piccoli pesci e cefalopodi a piccoli squali, razze, grossi pelagici, tartarughe marine, uccelli marini e carcasse di cetacei. La dimensione massima raggiunta da questa specie è di 4 metri. Ha uno stile di vita solitamente solitario e spesso è "accompagnato" da pesci pilota (Naucrates ductor). E' uno squalo che predilige le acque aperte, ma che talvolta si avvicina alla costa. La sua distribuzione è abbastanza ampia e comprende le acque tropicali e sub tropicali, ma sporadicamente è stato segnalato anche in Mediterraneo. Specie considerata molto pericolosa per l'uomo, si ritiene infatti che causi ogni anno il maggior numero di attacchi rispetto a tutti quelli delle altre specie di squali messi assieme. Pare che in casi di naufragi o disastri aerei avvenuti in mare siano stati proprio questi squali ad attaccare ferocemente i superstiti. E' oggetto di pesca commerciale, praticata soprattutto per ricavarne l'ampia pinna, ingrediente essenziale per la zuppa di squalo. La popolazione di questo squalo, nonostante sia molto cospicua, pare che negli ultimi anni sia stata ridotta drasticamente dalla pesca intensiva ed indiscriminata.

In foto un Longimano accompagnato da un piccolo gruppo di pesci pilota.

venerdì 11 giugno 2010

I pesci gatto


Vengono comunemente definiti "pesci gatto" tutti quei pesci ossei appartenenti all'ordine dei Siluriformi, in tutto si tratta di 2400 specie circa. Le specie appartenenti a questo grande raggruppamento si presentano estremamente eterogenee per morfologia, habitat, biologia e comportamento. Molte di loro sono oggetto di pesca, sia commerciale che sportiva. Volendo tracciare un quadro generale si tratta di specie principalmente d' acqua dolce e solitamente dotate di barbigli posti in posizione ventrale al termine della bocca aventi funzione sensoriale, cosa molto utile in acque torbide, dove spesso questi animali vivono e dove la visibilità è molto ridotta. Alcuni di essi sono dei veri e propri giganti d'acqua dolce e possono superare facilmente i 2 metri di lunghezza ed i 200 Kg di peso, ne sono esempio il Pesce gatto gigante (Pangasianodon gigas) e il Siluro europeo (Silurus glanis); il Pangasio (Pangasius hypophthalmus), uno dei pesci ormai più commercializzati in Europa ed in Italia tra quelli provenienti da Paesi extraeuropei. Viene allevato in molte parti del mondo, soprattutto in Vietnam e Thailandia, e viene venduto in Italia sotto forma di filetto congelato. In allevamento mostra tempi di accrescimento molto veloci, ingrassando anche di circa tre chili nell'arco di un anno. Tra i pesci di questo gruppo sono presenti anche parassiti (anche molto fastidiosi se non pericolosi) tra cui sicuramente è da citare Vandellia cirrhosa, noto localmente come Candirù. Raggiunge i pochissimi centimetri di lunghezza e presenta un corpo in parte trasparente. Negativamente noto in quanto in certi casi è riuscito ad infilarsi nell'uretra umana quando qualche sventurato urinava immerso nel fiume. Questi pesci sono, infatti, in grado di percepire la presenza di urina nell'acqua in quanto sono normalmente parassiti delle branchie di pesci più grossi e vengono attirati dal flusso uscente dalle loro branchie per poi nutrirsi del loro sangue. Questo piccolo pesce gatto è presente nel Rio delle Amazzoni. Infine, citiamo come appartenenti a questo gruppo quelli che sono sicuramente conosciutissimi da molti e soprattutto da molti acquariofili d'acqua dolce, i Pesci pulitori del genere Ancistrus e Corydoras.

In foto il Siluro europeo (Silurus glanis), gigante d'acqua dolce oggetto di leggende che, a causa delle sue enormi dimensioni e alla sua grande forza, gli attribuiscono il titolo di mangiatore di uomini.

venerdì 4 giugno 2010

La Trota iridea


Questa specie ha in passato presentato problemi di classificazione per molti ittiologi, oggi viene classificata con il nome scientifico Oncorhynchus mykiss ed appartiene alla stessa famiglia dei salmoni. La colorazione è molto variabile in base all'habitat in cui l'animale vive, variando dal bruno- verde al bianco, con presenza di sfumature rosa. Su tutto il corpo sono presenti piccole macchie nere tondeggianti. Nel periodo riproduttivo, i colori della livrea s' intensificano. A differenza della trota fario, presenta il corpo più slanciato con un muso più arrotondato ed una testa relativamente più piccola. Originaria del Nord America. questa trota, è stata introdotta nelle acque europee più di un secolo fa. Vive nelle acque correnti o lacustri in cui ci siano elevate concentrazioni di ossigeno e dove le temperature non sono mai elevate (mai oltrei i 20 °C). Preda molto ambita della pesca sportiva.


Trota Iridea

Nome comune: Trota iridea, Trota arcobaleno, Trota salmonata

Nome inglese: Rainbow trout

Nome scientifico: Oncorhynchus mykiss

Dimensioni massime: generalmente sui 35 cm, ma in alcuni casi può superare i 50 cm.

Alimentazione: invertebrati, piccoli pesci.

Riproduzione: primavera